5 Giugno 2013

Secondo incontro del ciclo Fede e martirio proposto dal Centro culturale Paolo VI e dall’Ufficio per la Pastorale Universitaria della Diocesi di Como nell’Anno della Fede per evidenziare la rilevanza della fede nella vita personale e dell’intera società.

«La comunicazione della fede deve avere sempre una tonalità di gioia. È la gioia pasquale, che non tace o nasconde le realtà del dolore, dell’incomprensione e della stessa morte, ma sa offrire i criteri per interpretare tutto nella prospettiva della speranza cristiana. La vita buona del Vangelo è proprio questo sguardo nuovo, questa capacità di vedere con gli occhi stessi di Dio ogni situazione» (Benedetto XVI).
È quanto testimonia con semplicità e coraggio Claire Ly, cambogiana internata nei campi di rieducazione comunisti per il solo fatto di essere intellettuale ed appartenere ad una famiglia benestante. È durante gli anni di faticosa lotta per sopravvivere che sorge spontanea in lei la domanda di senso dinanzi al male che sperimenta e che le fa maturare il bisogno di un Dio vicino, cui solo il Cattolicesimo riesce a dare una risposta esauriente.

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Claire Ly, laureata in Diritto e Filosofia, è stata insegnante e un’alta funzionaria del Ministero della Pubblica Istruzione della Cambogia.
Nel 1975 viene deportata in un campo di lavoro forzato dove rimane fino al 1979, quando alla caduta del regime emigra in Francia.
In quegli anni, Claire ha subito l’uccisione del padre, del marito e dei fratelli. È sopravvissuta con i suoi due figli, trovando dentro di sé la forza e il coraggio necessari, grazie anche all’incontro-scontro con un Dio che non conosceva e a cui poi si convertirà.

VIDEO

Coordinate secondo incontro del ciclo Fede e martirio

Titolo  Testimoni oggi. Incontro con Claire Ly
Data
 
mercoledì 5 giugno 2013, ore 21
Sede
  Camera di Commercio di Como – Auditorium G. Scacchi
Relatore  Claire Ly, cambogiana sopravvissuta alla follia genocida dei Khmer rossi
Enti organizzatori  Centro culturale Paolo VI, Ufficio per la Pastorale Universitaria della Diocesi di Como
Con il contributo di   Univercomo
Con il sostegno di  Camera di Commercio di Como

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