È in corso di discussione in Parlamento il decreto “Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento”.
Un progetto di legge giustificato dai suoi promotori con la necessità di garantire maggiore “autodeterminazione” e “dignità” al paziente affetto da una malattia grave, ma che in realtà, se approvato, sovvertirà completamente il ruolo del medico e la relazione medico-paziente (tramite la riforma della disciplina del consenso informato e l’introduzione delle dichiarazioni/disposizioni anticipate di trattamento, le cosiddette DAT).
Si avrà la legalizzazione di varie forme di eutanasia?
In alcuni casi anche senza il consenso del paziente, ad esempio per minori, incapaci e disabili gravi, cui potranno essere negate o interrotte terapie salva-vita su semplice richiesta dei tutori?

Al fine di approfondire le implicazioni e le criticità di un simile disegno di legge, l’associazione Scienza&Vita Bassa Comasca, in collaborazione con il Centro culturale Paolo VI, promuove un convegno multidisciplinare per sabato 6 maggio, a partire dalle ore 14.30.
Verranno affrontati l’aspetto giuridico da Tommaso Scandroglio, giurista e docente di bioetica all’Università Europea di Roma, e l’aspetto etico da Giacomo Samek Lodovici, docente di filosofia morale all’Università Cattolica di Milano.
Ci saranno poi le testimonianze di Giovanni Battista Guizzetti, che da vent’anni cura persone in stato di veglia non responsiva, e di Lorenzo Moscon, studente affetto da triplegia spastica, autore di una lettera aperta ai capigruppo in Parlamento pubblicata da varie testate giornalistiche.